I Goti Di Gobatti: Spartito Originale 1873 Teatro Bologna

Valore stimato —349.3

Descrizione

(S. Gobatti) I Goti *Tragedia lirica in quattro atti* *di* **S. Interdonato** *Musica del maestro* S. Gobatti *Rappresentata per la prima volta al Teatro Comunale di Bologna la sera del 30 novembre 1873* *Canto e pianoforte - Pianoforte solo* *....* Milano, Lucca, s.d. (seconda metà dell '800, 1873-1874 ?) Cm. 34x25 ca.; pp.169; legatura antica con piatti telati e impressioni a secco e pelle al dorso con scritte dorate (difetti). Interessante edizione antica e d'epoca, *grosso volume contenente lo spartito musicale dell'autore siciliano Stefano Interdonato (Messina, 1845 - Milano, 1896),* *per la tragedia lirica I Goti, nella interpretazione musicale di Stefano Gobatti (Bergantino, Rovigo, 1852 - Bologna, 1913);* *pubblicazione impreziosita da un artistico frontespizio impresso in blu, con raffigurazioni o allegorie di gusto araldico o militare (corona reale, spada, tromba,...).* Di interesse musicale, storico, collezionistico, bibliografico Discreta conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca, diffuse fioriture e difetti vari marginali, difetti marginali alla legatura; pagine impresse in calcografia e con visibile l'impronta della lastra di stampa. *(le immagini allegate raffigurano particolari dell'intera pubblicazione, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)* *####* ***Stefano Gobatti** ([Bergantino](https://it.wikipedia.org/wiki/Bergantino "Bergantino"), [5 luglio](https://it.wikipedia.org/wiki/5_luglio "5 luglio") [1852](https://it.wikipedia.org/wiki/1852 "1852") – [Bologna](https://it.wikipedia.org/wiki/Bologna "Bologna"), [17 dicembre](https://it.wikipedia.org/wiki/17_dicembre "17 dicembre") [1913](https://it.wikipedia.org/wiki/1913 "1913")) è stato un [compositore](https://it.wikipedia.org/wiki/Compositore "Compositore") [italiano](https://it.wikipedia.org/wiki/Italia "Italia"). Gobatti fu un indubbio protagonista sulla scena musicale ottocentesca tardoromantica, ma costituisce ancora oggi un caso clamoroso nella storia della musica. Molto acclamato in vita dal 1870, oggi è stato quasi del tutto dimenticato.* *Nasce nel 1852 a Bergantino in provincia di Rovigo da una povera e umile famiglia contadina. Subito appassionato seguì la strada dello studio della musica ottenendo immediatamente grandi risultati. Arrivò infatti alla scuola dei maestri Giuseppe Busi e Lauro Rossi. A soli diciotto anni musicò, per esercizio di [composizione](https://it.wikipedia.org/wiki/Composizione_musicale "Composizione musicale"), un'opera dal titolo I Goti che fu messa in scena il 30 novembre [1873](https://it.wikipedia.org/wiki/1873 "1873") al [Teatro Comunale di Bologna](https://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_Comunale_di_Bologna "Teatro Comunale di Bologna"). L'opera ebbe un successo senza precedenti e suscitò tanti consensi da venire ricordata dagli storici come uno dei più grandi trionfi della storia del melodramma. Nel breve giro di poche settimane infatti il musicista appena ventenne ottenne gloria ed onori: ebbe la "Cittadinanza onoraria della città di Bologna" (come [Verdi](https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Verdi "Giuseppe Verdi")), la nomina a "Socio d'onore dell'Accademia Filarmonica" bolognese (come [Wagner](https://it.wikipedia.org/wiki/Wagner "Wagner")), la nomina a "Cavaliere della Corona d'Italia" concessa dal Re [Vittorio Emanuele II](https://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Emanuele_II "Vittorio Emanuele II"). [Giosuè Carducci](https://it.wikipedia.org/wiki/Giosu%C3%A8_Carducci "Giosuè Carducci") stesso magnificava il giovane maestro promettendogli addirittura un libretto: "Salute e trionfo al giorno in cui Stefano Gobatti segnerà dell'impronta sua la prossima evoluzione dell'arte musicale in Italia". Mentre però l'opera I Goti otteneva consensi nei più importanti teatri d'Italia, si cominciò a tramare alle spalle dell'inesperto maestro, che dal Polesine era entrato nell'ambiente intellettuale ed artistico bolognese, in anni di esaltata passione operistica, di accesi antagonismi, di esaltanti trionfi e di inesorabili cadute, spesso giocate a tavolino. Fu soprattutto preda delle Case Musicali e dei loro interessi prettamente economici e così le sue opere successive, Luce (1875) e Cordelia (1881), furono inevitabilmente segnate da contrastanti avversità. Gobatti, deluso, si amareggiò sempre più, fino a chiedere rifugio al convento francescano dell'Osservanza sulle colline bolognesi, per sopravvivere in una situazione di estrema povertà. Morì il 17 dicembre del 1913, dimenticato da tutti, sepolto accanto a quelli che furono i suoi veri e fedeli amici: Giosuè Carducci ed [Enrico Panzacchi](https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Panzacchi "Enrico Panzacchi"). La sua produzione artistica attende ancora una valutazione equilibrata e perciò il "Caso Gobatti" rimane sempre aperto.(dal web, wikipedia)*

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