Litografia San Carlo Borromeo Turgis Parigi New York Ottocento
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Descrizione
(S. Carlo Borromeo) *St. Charles Borromee* *S.n Carlos Borromeo* *St. Charles Borromeus* Interessante antica edizione, suggestiva e inusuale iconografia relativa al noto Santo Carlo Borromeo, già cardinale milanese nel XVI secolo, *con la figura del Santo inginocchiato davanti al Crocifisso,* *il collo cinto da una fune, e altre figure che tengono in mano fiaccole accese;* belle dimensioni, misura circa cm.46x31 (l'intero foglio, compresi i margini bianchi diseguali), circa cm.28x21 la sola parte figurata; stampa litografica originale, esemplare edito a cura del noto editore e stampatore Turgis (Paris-New York); databile alla seconda metà dell'800. Di interesse artistico, devozionale, storico-locale, collezionistico, decorativo Discreta conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca, sparse fioriture e bruniture e sgualciture e difetti vari marginali e così come visibili nelle immagini allegate; ***stampa meritevole di essere inserita sotto passpartout ed incorniciata.*** *(le immagini allegate raffigurano alcuni particolari dell'intero foglio, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)* *####* Nato ad Arona nel 1538, Carlo Borromeo fu destinato fin da fanciullo alla carriera ecclesiastica. Nel 1559 si laureò a Pavia *in utroque jure*, vale a dire in diritto civile e canonico. Nello stesso anno, Gian Angelo Medici, suo zio materno, fu eletto papa con il nome di Pio IV. Questi chiamò Carlo, allora ventiduenne, a Roma, nominandolo cardinale e arcivescovo della Diocesi di Milano, che comprendeva anche il territorio del Canton Ticino. A Roma egli si occupò dell'amministrazione civile dello Stato pontificio e, ricoprendo l'alta carica di Segretario di Stato, prese parte all'ultima sessione del Concilio di Trento (1562-1563). In questa occasione assunse una rigida posizione antiprotestante, partecipando alla preparazione delle conclusioni del concilio per il rispetto dei dogmi della religione cattolica e per il risanamento morale e disciplinare del clero. Nel 1565, dopo la scomparsa di Pio IV, iniziò la sua attività pastorale a Milano, dove resse le sorti della diocesi per vent'anni fino alla morte. Carlo interpretò il suo ruolo alla luce del dettato tridentino, imponendone i severi principi moralizzatori e lottando strenuamente contro le eresie. Con rigore ferreo operò per riorganizzare la struttura ecclesiastica e clericale del milanese, avvalendosi dell'opera, tra gli altri, dei gesuiti. Ad essi affidò la gestione dei seminari e dei collegi fondati per educare una nuova classe dirigente laica ed ecclesiastica, affinché si facesse portatrice dello spirito controriformista. A questo scopo diede vita al seminario maggiore e a quello elvetico di Milano, al collegio di Brera e al collegio Borromeo di Pavia. Con impressionante determinazione e metodicità egli visitò tutte le parrocchie della diocesi, impartendo ovunque disposizioni perché l'attività religiosa riprendesse vigore e rispettasse le regole stabilite dal Concilio. Si adoperò anche per la nascita di innumerevoli istituzioni caritative. Carlo Borromeo, personalità di eccezionale rigore morale e di uguale capacità organizzativa, fu il massimo interprete dello spirito della Controriforma, caratterizzato dalla chiusura dogmatica ma anche dal fervore ideale e caritatevole. Morì a Milano nel 1584 lasciando il suo patrimonio ai poveri. Fu canonizzato nel 1610.(dal web)




























































