Pasquale Stanislao Mancini Memoria 1911 Risorgimento Irpinia
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Descrizione
**IN MEMORIA** **DI** **PASQUALE STANISLAO MANCINI** ***...*** **Napoli, Melfi & Joele, 1911** **Cm.19,5; pp.185; senza legatura.** **Interessante edizione antica e d'epoca,** **corposo volume inerente la storia politica e biobibliografica del noto esponente politico irpino, nativo di Castel Baronia in provincia di Avellino,** ***con uno scritto introduttivo a cura di Nicola Tortora Brayda,*** **a cui seguono vari altri scritti di cui è ovviamente impossibire dare una esauriente sintesi ma con riferimenti a:** ***UNA PAGINA DI STORIA (a cura di Grazia Pierantoni Mancini)*** ***lettera del ministro Mancini a Benedetto Locatelli*** ***cronaca: telegramma al Re, malattia, agonia e morte, la salma, telegrammi di varie autorità, Sindaco di Napoli, camera mortuaria, onoranze funebri, funerali a spese della Casa Reale, manifesto del Sindaco di Napoli ai concittadini, trasporto della salma da Capodimonte alla sala Tarsia, il corteo, al cimitero, i discorsi pronunciati nella sala Tarsia da Amore, Zanardelli, De Luca, Borgnini, Landolfi, Bovio;*** ***commemorazioni: al Senato, alla Camera dei Deputati, al Consiglio comunale di Roma, al Consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma;*** ***la stampa romana: La Tribuna, Il Diritto, Capitan Fracassa, Il Popolo Romano, La Riforma, Il Messaggero, ...;*** ***La Fuga e l'esilio (ricordo di uno degli esiliati)*** ***Mancini e Ferdinando II: la petizione per la guerra di Lombardia del 2 aprile 1848*** ***la Protesta del 15 maggio 1848 (citati numerosissimi firmatari, tra cui Cagnazzi, Stefano Romeo, Zuppetta, Pironti, De Cesare, Laterza, Colaneri, Amodio, Del Re, Silvio Spaventa, Mussolino, Ottavio Tupputi, De Lieto, Polsinelli, Capocci, Lanzetta, Turchi, Lanza, Mauro,...*** ***pergamena e onorificenze e decorazioni*** ***feste a Mancini dopo 40 anni di lontananza da Castelbaronia*** ***epigrafi*** ***....*** ***con numerosissime citazioni inerenti eventi o località o personaggi, il tutto di impossibile sintesi!*** **DI INTERESSE STORICO, STORICO-LOCALE, POLITICO, ECONOMICO, GIURIDICO, BIBLIOGRAFICO** Buona conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca, usuali sparse fioriture e sgualciture e annotazioni e difetti vari marginali, esemplare su carta vergellata e a margini ancora intonsi, volume meritevole di rilegatura. *(l'immagine allegata raffigura un particolare del frontespizio, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)* *#####* ***Pasquale Stanislao Mancini**, conte, 8º marchese di Fusignano ([Castel Baronia](https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_Baronia "Castel Baronia"), [17 marzo](https://it.wikipedia.org/wiki/17_marzo "17 marzo") [1817](https://it.wikipedia.org/wiki/1817 "1817") – [Roma](https://it.wikipedia.org/wiki/Roma "Roma"), [26 dicembre](https://it.wikipedia.org/wiki/26_dicembre "26 dicembre") [1888](https://it.wikipedia.org/wiki/1888 "1888")), è stato un [giurista](https://it.wikipedia.org/wiki/Giurista "Giurista") e [politico](https://it.wikipedia.org/wiki/Politico "Politico") [italiano](https://it.wikipedia.org/wiki/Italia "Italia").* *Figlio dell'[avvocato](https://it.wikipedia.org/wiki/Avvocato "Avvocato") conte [Francesco Saverio Mancini](https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Francesco_Saverio_Mancini&action=edit&redlink=1 "Francesco Saverio Mancini (la pagina non esiste)"), 7º marchese di Fusignano e di Maria Grazia Riola, studiò presso il [seminario](https://it.wikipedia.org/wiki/Seminario "Seminario") di[Ariano Irpino](https://it.wikipedia.org/wiki/Ariano_Irpino "Ariano Irpino"), poi all'[Università di Napoli](https://it.wikipedia.org/wiki/Universit%C3%A0_degli_Studi_di_Napoli_Federico_II "Università degli Studi di Napoli Federico II"). Nel [1840](https://it.wikipedia.org/wiki/1840 "1840") sposò [Laura Beatrice Oliva](https://it.wikipedia.org/wiki/Laura_Beatrice_Oliva "Laura Beatrice Oliva") ed ebbe undici figli, tra i quali Francesco Eugenio, [ufficiale](https://it.wikipedia.org/wiki/Ufficiale_\(forze_armate\) "Ufficiale (forze armate)")dei [bersaglieri](https://it.wikipedia.org/wiki/Bersaglieri "Bersaglieri"), Angelo, Grazia, Leonora, Rosa e [Flora](https://it.wikipedia.org/wiki/Flora_Piccoli_Mancini "Flora Piccoli Mancini").* *Alla concessione dello [statuto](https://it.wikipedia.org/wiki/Statuto_\(diritto\) "Statuto (diritto)") da parte di [Ferdinando II](https://it.wikipedia.org/wiki/Ferdinando_II_delle_Due_Sicilie "Ferdinando II delle Due Sicilie"), il 27 gennaio del [1848](https://it.wikipedia.org/wiki/1848 "1848"), il Mancini iniziò a pubblicare il giornale politico Riscatto italiano. In conseguenza di un articolo dello stesso giornale ebbe un colloquio con il re che incise sulla decisione di inviare parte dell'esercito in Lombardia per la [prima guerra di indipendenza](https://it.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_di_indipendenza_italiana "Prima guerra di indipendenza italiana").[\[1\]](https://it.wikipedia.org/wiki/Pasquale_Stanislao_Mancini#cite_note-Vicum-1)* *Dopo la dura repressione avvenuta il 15 maggio e l'abrogazione dello statuto da parte del Re, Mancini stese questa fiera protesta (che fu sottoscritta da 54 deputati del [Parlamento napoletano](https://it.wikipedia.org/wiki/Parlamento_napoletano "Parlamento napoletano"))[\[1\]](https://it.wikipedia.org/wiki/Pasquale_Stanislao_Mancini#cite_note-Vicum-1): "La Camera dei deputati riunita nelle sue sedute preparatorie in Monteoliveto, mentre era intenta coi suoi lavori all’adempimento del suo sacro mandato, vedendosi aggredita con inaudita infamia dalla violenza delle armi regie e nelle persone inviolabili dei rappresentanti nei quali concorre la sovrana rappresentanza della Nazione, protesta in faccia alla Nazione medesima, in faccia all’Italia, di cui l’opera del suo provvidenziale risorgimento si vuol turbare con il nefando eccesso, in faccia all’Europa civile, oggi ridestata allo spirito di libertà, contro quest’atto di cieco e incorreggibile dispotismo; e dichiara che essa non sospende le sue sedute, se non perché costretta dalla forza brutale; ma, lungi di abbandonare l’adempimento dei suoi solenni doveri, non fa che sciogliersi momentaneamente per riunirsi di nuovo dove ed appena potrà, affine di prendere quelle deliberazioni che sono reclamate dai diritti del popolo, dalla gravità della situazione e dai principi della conculcata umanità e della dignità nazionale”.* *Fu più volte [Ministro dell'istruzione pubblica](https://it.wikipedia.org/wiki/Ministro_della_Pubblica_Istruzione "Ministro della Pubblica Istruzione") del [Regno d'Italia](https://it.wikipedia.org/wiki/Regno_d%27Italia_\(1861-1946\) "Regno d'Italia (1861-1946)"), [Ministro degli esteri](https://it.wikipedia.org/wiki/Ministro_degli_esteri "Ministro degli esteri") e primo presidente dell'[Istituto di diritto internazionale](https://it.wikipedia.org/wiki/Istituto_di_diritto_internazionale "Istituto di diritto internazionale"), fondazione internazionale che ottenne il[Premio Nobel per la pace](https://it.wikipedia.org/wiki/Premio_Nobel_per_la_pace "Premio Nobel per la pace") nel [1904](https://it.wikipedia.org/wiki/1904 "1904"). Si impegnò nella propaganda a favore dell'espansione coloniale italiana in [Africa](https://it.wikipedia.org/wiki/Africa "Africa") alla fine del [XIX secolo](https://it.wikipedia.org/wiki/XIX_secolo "XIX secolo") e per l'abolizione della [pena di morte](https://it.wikipedia.org/wiki/Pena_di_morte_in_Italia "Pena di morte in Italia"), che fu poi attuata con il [Codice Penale](https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_Zanardelli "Codice Zanardelli") approvato nel [1889](https://it.wikipedia.org/wiki/1889 "1889").* *Ha avuto un ruolo determinante nella prima elaborazione della disciplina del [diritto internazionale privato italiano](https://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_internazionale_privato_italiano "Diritto internazionale privato italiano")[\[2\]](https://it.wikipedia.org/wiki/Pasquale_Stanislao_Mancini#cite_note-2), la cui ratio consiste - a suo modo di vedere - nella ricerca di principi in base ai quali si può decidere, agevolmente, quale legislazione debba applicarsi a ciascuna specie di rapporti di diritto. I tre fondamentali criteri, da lui indicati, per attuare la scelta della legislazione applicabile sono: il criterio della [nazionalità](https://it.wikipedia.org/wiki/Nazionalit%C3%A0 "Nazionalità") (riferito alla disciplina dei rapporti di famiglia, della condizione delle persone e delle successioni), il criterio di[libertà](https://it.wikipedia.org/wiki/Libert%C3%A0 "Libertà") (per la disciplina delle fattispecie per le quali il legislatore non ha interesse a introdurre con proprie leggi limitazioni alla libertà dello straniero) ed il criterio di [sovranità](https://it.wikipedia.org/wiki/Sovranit%C3%A0 "Sovranità")(assoggettamento dello straniero alle leggi penali, di ordine pubblico e di diritto pubblico dello Stato).* *Nel gennaio [1851](https://it.wikipedia.org/wiki/1851 "1851") a Torino pronuncia la prolusione accademica Del principio di nazionalità come fondamento del diritto delle genti, cioè il [diritto internazionale](https://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_internazionale "Diritto internazionale") che regola i rapporti tra le nazioni. Per Mancini la [nazione](https://it.wikipedia.org/wiki/Nazione "Nazione") è un soggetto necessario e originario, che non è mai stato creato, non ha avuto un inizio e non avrà una fine, le nazioni costituiscono una dimensione naturale e necessaria della storia umana, la cui vitalità storica dipende tuttavia dalla loro libertà e indipendenza. Non è stata creata su un patto tra gli uomini (origine [contrattualistica](https://it.wikipedia.org/wiki/Contrattualistica "Contrattualistica") della nazione). La nazione è sempre esistita, magari anche solo nella coscienza degli uomini; è una componente necessaria, gli uomini hanno bisogno della nazione.* *Ma aggiunge che, se è vero che la nazione vive indipendentemente dalle scelte degli uomini, è anche vero che una nazione per vivere come entità storicamente vitale e dinamica ha bisogno di leggi e di governo, ha bisogno di agire come un corpo politico; sono gli uomini che la compongono a darle leggi e istituzioni consentendole di darsi un corpo politico sovrano. La nazione esiste in natura, ma come corpo inerte e inanimato, ha bisogno quindi delle leggi e istituzioni: le leggi rappresentano la voce della nazione, le istituzioni sono gli arti. L'uomo non crea e non distrugge una nazione, ma è solo grazie all'intervento dell'uomo che la nazione si dota di leggi e istituzioni, per affermarsi come soggetto storicamente dinamico. La nazione per Mancini non è un mero aggregato di fattori naturali e storici, ma un corpo politico che possiede un governo, una volontà giuridica e leggi proprie. Senza la conquista, attraverso lo [Stato](https://it.wikipedia.org/wiki/Stato "Stato"), dell'unità e dell'indipendenza, la nazione rischia di restare un corpo inanimato, una realtà naturale e come tale inestirpabile, ma privo di vitalità storica. (dal web, wikipedia)*




























































