Tullo Massarani Sermoni E Rime Le Monnier 1884 Garibaldi Induno

Valore stimato —108.5

Descrizione

Tullo Massarani Sermoni e rime Firenze, Le Monnier, 1884. Cm.18, pp.486, bross.edit. (difetti) Interessante edizione antica e d'epoca, volume contenente una raccolta di scritti del Massarani, selezionati in due sezioni distinte: *la prima è dedicata ai sermoni,* *la seconda è un corpus di rime di vario genere ed argomento, divise a loro volta in: sonetti e stornelli, cosas de Espana, odi e canzoni, varia (in genere traduzioni di illustri poeti stranieri);* molti di questi brani sono dedicati ad importanti poeti, scrittori o personaggi del tempo, conoscenti ed amici dell'autore, tra cui ricordiamo *Domenico Induno, Giovanni Rizzi, Garibaldi, Francesco Dall'Ongaro, Ibn Hamdis, Alfredo Tennyson, Giulio Schanz, Giulio Sturm, Carlo Gerok, Hans Wachenhusen, J.Beranger, A.Theuriet, Francesco Hayez, Paolo Mantegazza, Cesare Correnti, Raffaello.* Di interesse culturale, letterario, bibliografico Buona conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca, usuali diffuse fioriture e difetti vari marginali. ####### *Tullo Massarani, nato a Mantova il 4 febbraio 1826, morì a Milano l'8 agosto 1905. Dopo aver studiato legge a Pavia e pittura a Milano, alla scuola di Domenico Induno, si lanciò in una intensa attività letteraria culturale e politica che continuò con ritmo inesausto fino alla morte. Durante la rivoluzione milanese del 1848 collaborò al giornale del Governo Provvisorio Il XXII Marzo; rientrato in Lombardia nel 1850, dopo un periodo di esilio trascorso in Francia e in Svizzera, cui lo aveva costretto la sua attività di patriota e cospiratore (inizialmente il M.era stato attratto nell'orbita dell'agitazione mazziniana), collaborò assiduamente al Crepuscolo di Carlo Tenca e al Nipote di Vesta Verde di Cesare Correnti; nel 1858 ebbe uffici nel Municipio e nel Consiglio Provinciale di Milano. Fu deputato per tre legislature dopo il 1860; senatore del regno dal 1876; presidente della giuria dell'esposizione artistica di Parigi (1878), nella quale occasione scrisse uno dei suoi saggi più noti, L'arte a Parigi.* *Il M. ha lasciato una gran quantità di articoli e saggi critici e di altri scritti storico-politici e autobiografici, traduzioni e poesie, cosa che testimonia anche dell'autorità e fama a cui era assurto verso la fine del secolo. Critico profondo e di larghissima e aggiornata informazione, e di un tono in felice equilibrio tra il giornalistico e l'accademico, il M.esercitò la critica militante con garbo e misura, e si adoprò meritoriamente, accanto al Nencioni e al Chiarini, a diffondere nel pubblico italiano la conoscenza degli scrittori della moderna letteratura europea.*

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