Monarchie E Rivoluzioni Pellegrini Giampietro Napoli RSI 1935

Valore stimato —139.3

Descrizione

Domenico Pellegrini Giampietro monarchie e rivoluzioni Napoli, A. XIII Cm. 25,5; pp.75; bross. edit. figurata. Interessante edizione d'epoca, dissertazione di cui non è possibile dare una esauriente sintesi essendo ancora a fogli chiusi, ossia volume mai sfogliato mai usato, senza nemmeno un indice da cui poter estrapolare il contenuto; *pubblicazione arricchita da una bella illustrazione grafica di copertina, di gusto futurista.* Di interesse culturale, storico, politico, bibliografico *rara edizione, attualmente **un solo esemplare** noto nel sistema bibliotecario nazionale.* Buona conservazione generale, usuali segni e difetti d'uso e d'epoca, sparse fioriture o difetti vari marginali. ##### *....La scelta dei ministri nella RSI era stata fatta sotto la supervisione dell'ambasciatore tedesco Rahn. Pavolini e Buffarini Guidi rientrati in Italia dalla Germania alcuni giorni prima di Mussolini provvidero alla riorganizzazione del partito e alla formazione del governo. Oltre agli stessi Pavolini e Buffarini, rispettivamente segretario del partito e ministro dell'interno, gli uomini più influenti del gruppo dirigente repubblicano erano il maresciallo Rodolfo Graziani, ministro della Difesa, Fernando Mezzasoma, ministro della Cultura popolare, e Domenico Pellegrini Giampietro, ministro delle Finanze. Altri ministri furono l'ex presidente del Tribunale Speciale, Antonio Tringali Casanova (Giustizia), che morì a novembre e fu sostituito dall'avvocato Piero Pisenti; Carlo Alberto Biggini (Educazione nazionale); Silvio Gai (Economia corporativa), sostituito nel gennaio 1944 da Angelo Tarchi; Edoardo Moroni (Agricoltura); Augusto Liverani (Comunicazioni). Sottosegretario e poi ministro alla presidenza fu nominato Francesco Maria Barracu. (dal web)* ***Domenico Pellegrini-Giampietro**, quell'integro docente di Diritto pubblico comparato nel l'Università di Napoli, dal 1934 in poi, e che, contemporaneamente, fu anche maestro di norme giuridiche ed economiche alla facoltà d'Ingegneria del medesimo Ateneo partenopeo, è stato l'uomo politico davvero capace ed altrettanto garante di coerenza che Benito Mussolini il 23 settembre 1943 - nei giorni successivi al collasso delle FF.AA. italiane per la resa incondizionata al nemico complottata dai Savoia, da Badoglio e da altri pusillanimi- convocò e designò all'impegnativa conduzione del Ministero delle Finanze, Scambi e Valute nel governo della nascente Repubblica Sociale, cioè di quel dicastero che ebbe nel passato - dal dicembre 1869 al giugno 1873- per rigido amministratore quel Quintino Sella che, senza badare a qualsiasi rischio d'impopolarità, contribuì alla prima fase conclusiva dell'unificazione risorgimentale della nostra Patria, per la quale il giureconsulto del Potentino lucano (adesso Basilicata) intervenne con saggezza - dopo l'8 settembre sino al 28 aprile 1945 - per divenire l'autentico tutore dell'intero patrimonio di questo Paese in uno dei periodi più sconvolgenti del mondo intero e mentre il territorio dell'intera penisola, dal Brennero alla Sicilia e dalle Alpi Marittime alla Venezia Giulia, era conteso con continue battaglie per l'occupazione militare condotta dagli incalzanti invasori anglo-statunitensi e ostacolati sull'altra parte delle fronti dai soldati della Wehrmacht germanica, alquanto incattiviti dal subdolo voltafaccia compiuto dallo Stato Maggiore dell'Esercito regio con il vergognoso armistizio-tradimento, tra l'altro stipulato a Cassibile dal gen. Castellano circa una settimana prima della sua proclamazione forzata ed annunciata da D.D. Eisenhower mediante Radio Algeri quando a Roma il marchese di Caporetto avrebbe preferito continuare a 'tacerlo'.* (dal web) * * * Il 27-giu-17 alle 19:47:55 CEST, il venditore ha aggiunto le seguenti informazioni sull'oggetto:

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