Storia Di Sicilia Di Nicolò Palmieri 1868 Normanni Malta Puglia
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Descrizione
Nicolò Palmieri Storia di Sicilia Palermo, Società Libraria, 1868 Cm.25,5; pp.466+6; legatura d'epoca in mezza pelle con titoli in oro al dorso (difetti) Interessante edizione antica e d'epoca, volume a cura del barone Palmieri (di Termini Imerese, Palermo), *con ampia trattazione della quale è ovviamente impossibile poter dare una esauriente sintesi, per la varietà e vastità delle citazioni, relative ad eventi storico-locali, personaggi, località,...non solo della Sicilia ma anche delle Provincie viciniori del Regno di Napoli, della Calabria, Puglia, Campania e Irpinia, Abruzzo, ...* *con riferimenti a* *Aborigeni, Cretesi, Sicoli, Greci,...* *fondazione di Nasso, Siracusa, Leonzio, Catana, Gela, Acre, ...* *Stato della Sicilia dopo aver cacciato i tiranni, lo* *Stato di Siracusa...Assedio di Agrigento....Assedio di Gela...Presa di Messena....Venuta di Platone in Siracusa....I Campani occupano Messena....Pirro viene in Sicilia....Battaglia di Panormo....Scienze lettere e arti nel regno siracusano....* *Strage di Enna.....Condizioni delle città siciliane....Furti di oggetti di belle arti....Imperatori bizantini....Saraceni....Presa di Taormina...* *I Normanni e loro venuta in Puglia....Spedizione in Sicilia....Battaglia di Troina....Concessione della Puglia e della Calabria....Resa di Reggio e Squillaci....* *....Presa di Messina...Resa di Trapani...Conquista di Malta...Assedio di Cosenza, Amalfi e Capua....* *...Stato della Puglia....Nuova sommossa dei baroni di Puglia....Battaglia di Scafato (Scafati ?)....Sottomissione del conte di Avellino e di tutta la Puglia....* *....Invasione della provincia di Pescara....Parlamento di Ariano....Vincoli dei feudi....Pace conclusa col Papa....Assedio di Butera....* *....Arrivo del conte di Gravina....Sommossa dei baroni di Puglia....Tumulto di Messina e di Palermo....Terremoto...Fabbrica del tempio di Monreale....* *...Stragi di Catania e Palermo....La Sicilia sotto i Normanni...* *...Federico...Presa dei prelati che si recavano al concilio.....Costituzioni di Federico...Giurisdizione criminale dei baroni.....Geografia politica del regno...Pubbliche imposte e modo di esigerle...Agricoltura....* *...Stato delle lettere in Sicilia...Origine della poesia volgare....Prime operazioni di Manfredi....* *....Battaglia di Foggia...Battaglia di Benevento....Battaglia di Tagliacozzo....Assedio di Messina...* *....Assedio del castello di Belvedere e di Gaeta....Battaglia di Capo d'Orlando...Spedizione in Sardegna...* *...Ebrei sfrattati...Inquisizione....Giovan Luca Barberi.....Caso di Sciacca....La Sicilia ceduta a Carlo VI imperatore...* *Praticamente una ampia e variegata presenza di notizie storiche, con anche molteplici notizie di carattere statistico economico giuridico culturale.* Di interesse culturale, storico-locale, politico, economico, storico-artistico, bibliografico *rara edizione, attualmente **nessun esemplare noto** nel sistema bibliotecario nazionale italiano (presenti solo qualche esemplare di altre edizioni simili)* Buona conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca, diffuse fioriture e difetti vari marginali, difetti alla legatura con abrasioni o erosioni marginali e superficiali ai piatti, ma complessivamente volume ben conservato e in buona legatura coeva, probabilmente poco o mai sfogliato. *(le immagini allegate raffigurano alcuni particolari dell'intera pubblicazione, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)* * **Niccolò Palmeri** Nato il 9 agosto 1778 da un ramo cadetto della famiglia Palmieri, nel palazzo, ancora oggi esistente, sia pure in stato di abbandono, della via Badia, ora via Garibaldi, all'attuale civico 63. Fu quello che si dice un "bambino prodigio": a dieci anni, infatti, traduceva i classici latini. A 20 anni fu accolto nell'Accademia Euracea, assumendo lo pseudonimo di Siralgo Nísifario. Dopo aver seguito i corsi universitari a Catania ed ottenuto la laurea in giurisprudenza, iniziò l'attività forense. Ma presto, per un fastidiosissimo calo dell'udito, fu costretto ad abbandonare tale attività, dedicandosi agli studi di economia politica e di agricoltura con Paolo Balsamo, del quale condivise le dottrine liberiste, e diritto pubblico siciliano con Rosario Gregorio. Forse a causa del sopravvenuto difetto fisico o per via del carattere non molto socievole, il Palmeri fu sempre restio ad assumere incarichi pubblici e, in specie, remunerati. Tuttavia, fu componente della Deputazione dei Pesi e delle Misure della Città di Termini Imerese e del suo Dipartimento e diresse, assieme a Baldassare Romano, gli scavi archeologia che portarono alla scoperta, nel 1827, della cosi detta "Curia", nell'area che poi diverrà, in suo onore, la "Villa Palmeri". Tale sua indisponibilità agli uffici pubblici trova però un'eccezione in campo politico, nel quale fu sempre impegnato a sostenere le riforme che il suo animo liberale gli ispirava. Infatti, nel 1812 siede, per procura, nel braccio baronale del Parlamento e poi fu deputato eletto della nostra città, coadiuvando Paolo Balsamo nella redazione della nuova Costituzione siciliana. Prese parte alla rivoluzione del 1820 quale membro della Deputazione provvisoria di Termini Imerese e rappresentante della città nella Suprema Giunta provvisoria di Governo per la Sicilia, costituitasi a Palermo. La sua attività politica e, in particolare, i suoi ideali di libertà e di progresso sono contenuti nel Catechismo politico siciliano pubblicato clandestinamente prima del 1848. Criticò i nobili che proteggevano il banditismo, la mafia, per paura o per cupidigia e denunciò in pieno Parlamento la corruzione del sistema giudiziario, affermando coraggiosamente: i giudici nei nostri comuni sono per sistema una canaglia ingiusta e venale. Studioso di economia e di agraria, propugnò la divisione del latifondo in tenute di qualche centinaio di ettari, per favorire la produttività e lo sfruttamento intensivo del suolo. Pubblicò, su iniziativa del Principe di Castelnuovo, che ne curò anche la distribuzione gratuita, un calendario agricolo. Le sue opere maggiori sono la Somma della storia di Sicilia ed il Saggio storico e politico della Costituzione del Regno di Sicilia infino al 1816, pubblicato postumo a Losanna, ma scrisse anche di tecnica agraria e di economia. Muore in ("onorata" si diceva allora) povertà, di colera, il 18 luglio 1837 e fu seppellito nell'apposita area di contrada Bevuto, detta appunto "Cimitero dei Colerosi". Nel 1888 le sue spoglie furono riesumate, a cura del Sindaco dell'epoca Francesco Cosenz, e trasferite nel cimitero di contrada Giancaniglia dove, soltanto nell'ottobre del 1997, l'amministrazione Comunale ha realizzato un monumento, su progetto offerto gratuitamente dall'Architetto Antonio Callari. (dal web) *




























































