Luigia Sanfelice Di Alexandre Dumas | Edizione Lucchi 1962
Valore stimato —€83.3
Descrizione
Alessandro Dumas Luigia Sanfelice *...* Milano, Lucchi, 1962 Cm.18,5; pp.309; bross. edit. figurata (difetti) Interessante edizione della nota opera del Dumas, nella traduzione a cura di C. Siniscalchi, relativa alla vita e alla storia del leggendario personaggio napoletano, protagonista di una pagina di storia nazionale e locale partenopea, con all'interno capitoli o riferimenti a: *Il palazzo della regina Giovanna* *La strega* *L'agguato* *Oreste e Pilade* *Il medico e il prete* *In casa di uno scienziato* *Fra Michele* *Fra Diavolo* *Nanno* *Michele il pazzo* *Amante e sposa* *I briganti* *La fuga* *Casa della Palma* *Il pilota* *Andrea Backer* *Il segreto di Luigia* *Tra Napoli e Salerno* *Michele il Savio* *Il denaro russo* *L'esecuzione* *La vendetta del beccaio* *La flotta inglese* *La parola di Nelson* *La goletta Runner* *L'ordine del re* *La martire* *....* *con riferimenti anche a Anna Caraffa, Filippo IV, Olivares, Napoli, Mergellina, Domenico Cirillo, Nicolino Caracciolo, Schipani, Ettore Caraffa (o Carafa ?), Posillipo, Portici, Caramanico, Palermo, Piedigrotta, Luigia Molina, duchessa de Fusco, Eleonora Fonseca Pimentel, Basilicata, Salvato Palmieri, Duca di Roccaromana, Pasquale de Simone, Michele Pezza, Ruffo, Carlo VIII, Pacheco, Messina, Emma Hamilton, Piliero, Castellammare, Torre del Greco, Cava, miracolo di S. Gennaro, Andria, Trani, il cuoco Coscia, palazzo d'Angri, Pronio, Pescara, Mammone, Fra Diavolo, Nola, Cotrone (o Crotone ?), Altamura, Filangieri, Beccaria, la goletta Runner, Stella principe di Cassero, Marsala, Malta, Tonino Monti, Giuseppe Palmieri, duca e duchessa di Calabria,...;* *con bella artistica illustrazione in copertina anteriore, raffigurante probabilmente la Sanfelice in un evento citato nel volume, condotta da incappucciati e scortata da soldati.* Di interesse culturale, letterario, storico, storico-locale, bibliografico Discreta conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca, sparse fioriture e sgualciture e difetti vari marginali, annotazioni, difetti e piegature e sgualciture alla brossura. *(l'immagine allegata raffigura un particolare della copertina anteriore, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)* #### dal web (wikipedia): ***Maria Luisa Sanfelice** dei Duchi di Agropoli e Lauriano ([Napoli](https://it.wikipedia.org/wiki/Napoli "Napoli"), [28 febbraio](https://it.wikipedia.org/wiki/28_febbraio "28 febbraio") [1764](https://it.wikipedia.org/wiki/1764 "1764") – [Napoli](https://it.wikipedia.org/wiki/Napoli "Napoli"), [11 settembre](https://it.wikipedia.org/wiki/11_settembre "11 settembre") [1800](https://it.wikipedia.org/wiki/1800 "1800")) è stata una [nobildonna](https://it.wikipedia.org/wiki/Nobilt%C3%A0 "Nobiltà")[italiana](https://it.wikipedia.org/wiki/Italia "Italia"), al tempo originaria del [Regno di Napoli](https://it.wikipedia.org/wiki/Regno_di_Napoli "Regno di Napoli"), coinvolta nelle vicende della [Repubblica Napoletana](https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_Napoletana_\(1799\) "Repubblica Napoletana (1799)"). È la protagonista del romanzo di[Alexandre Dumas](https://it.wikipedia.org/wiki/Alexandre_Dumas_\(padre\) "Alexandre Dumas (padre)") La Sanfelice.* *Nata Maria Luisa Fortunata de Molina, era figlia di don Pedro de Molino, generale borbonico di origine spagnola, e di Camilla Salinero. Divenne "La Sanfelice" a diciassette anni, dopo il suo matrimonio con il nobile napoletano [Andrea Sanfelice](https://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Sanfelice "Andrea Sanfelice"), suo cugino. Il matrimonio le conferì anche il titolo nobile dei Duchi di Laurino; infatti, il marito era il cugino del duca di [Agropoli](https://it.wikipedia.org/wiki/Agropoli "Agropoli") e Lauriano (oggi [Laureana Cilento](https://it.wikipedia.org/wiki/Laureana_Cilento "Laureana Cilento"))[\[1\]](https://it.wikipedia.org/wiki/Luisa_Sanfelice#cite_note-1).* *La sua storia d'amore con Andrea fu molto irrequieta e dissipata, tanto che a corte decisero di separare per un po' i due coniugi ([1794](https://it.wikipedia.org/wiki/1794 "1794")). Ma durante un fugace incontro a [Salerno](https://it.wikipedia.org/wiki/Salerno "Salerno")Luisa rimase incinta e per punizione venne spedita al conservatorio di [Montecorvino Rovella](https://it.wikipedia.org/wiki/Montecorvino_Rovella "Montecorvino Rovella"). Successivamente fu però riammessa a corte, nonostante non fosse gradita alla[monarchia](https://it.wikipedia.org/wiki/Monarchia "Monarchia") borbonica.* *In seguito all'invasione [francese](https://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_francese "Rivoluzione francese") del [1799](https://it.wikipedia.org/wiki/1799 "1799") e alla costituzione della [Repubblica Partenopea](https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_Partenopea "Repubblica Partenopea"), i Borbone tentarono di riprendere il potere mediante una congiura guidata da una famiglia di banchieri, i Baker (o Baccher) di origine svizzera. Gerardo Baccher, ufficiale dell'esercito regio, perdutamente innamorato di lei (seppur non ricambiato) tentò di proteggerla dalle conseguenze della congiura consegnandole un [salvacondotto](https://it.wikipedia.org/wiki/Salvacondotto "Salvacondotto"). La Sanfelice tuttavia consegnò il salvacondotto al suo amante del momento, [Ferdinando Ferri](https://it.wikipedia.org/wiki/Ferdinando_Ferri "Ferdinando Ferri"), che, venuto a conoscenza della trama della congiura, la denunciò. Molti membri della congiura furono arrestati e condannati a morte mentre la repubblica si avviava alla fine. Un'altra futura vittima celebre della vendetta borbonica, [Eleonora Pimentel Fonseca](https://it.wikipedia.org/wiki/Eleonora_Pimentel_Fonseca "Eleonora Pimentel Fonseca"), tentando di costruire un colpo propagandistico, contribuì involontariamente ad attirare l'attenzione dei borbonici sulla protagonista del romanzetto pubblicando nel suo [Monitore Napoletano](https://it.wikipedia.org/wiki/Monitore_Napoletano "Monitore Napoletano") l'elogio della Sanfelice, novella [Lucrezia](https://it.wikipedia.org/wiki/Lucrezia_\(Roma\) "Lucrezia (Roma)"), quale principale artefice del fallimento della congiura contro la repubblica. I Baccher furono fucilati in gran fretta nel cortile di [Castel Nuovo](https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_Nuovo "Castel Nuovo") (probabilmente anche per vendette private) proprio il 13 giugno [1799](https://it.wikipedia.org/wiki/1799 "1799"), giorno della capitolazione della repubblica di fronte all'armata [sanfedista](https://it.wikipedia.org/wiki/Sanfedismo "Sanfedismo") comandata dal cardinale [Fabrizio Ruffo](https://it.wikipedia.org/wiki/Fabrizio_Ruffo "Fabrizio Ruffo").* *Il re [Ferdinando](https://it.wikipedia.org/wiki/Ferdinando_I_delle_Due_Sicilie "Ferdinando I delle Due Sicilie") non le perdonò di aver collaborato coi repubblicani e una volta tornato al potere la fece condannare a morte. L'esecuzione della sentenza fu rimandata più volte, perché la Sanfelice si dichiarò incinta, gravidanza confermata da due medici compiacenti (la Sanfelice era giovane e bella, e il suo caso impietosì anche molti accesi nemici della rivoluzione). Nel [1800](https://it.wikipedia.org/wiki/1800 "1800") venne concesso un indulto che però non era applicabile alle sentenze già passate in giudicato: nel contempo, il re, sempre più infastidito dalle proporzioni che prendeva il caso, dispose il trasferimento della Sanfelice a [Palermo](https://it.wikipedia.org/wiki/Palermo "Palermo"), dove una commissione medica escluse la gravidanza. Luisa Sanfelice venne, quindi, giustiziata pochi giorni dopo, l'11 settembre [1800](https://it.wikipedia.org/wiki/1800 "1800"), tra la commiserazione generale. L'accanimento reale nel volere a tutti i costi quella esecuzione apparve una vendetta a freddo.* *Della vicenda trattò anche il vicentino Andrea Modulo, già rappresentante del Comitato di Reggio (rif. Garibaldi e Cavour - Lettera di Guerrazzi - Genova 1860) nel celebre scritto: Luisa Sanfelice: episodio storico della rivoluzione italiana narrato dal dott. Andrea Modulo ( Brescia: Tip. del giornale La sentinella bresciana, 1863. - 23 p. ; 27 cm.) .* *Le altre persone coinvolte nella repressione della congiura dei Baccher, [Vincenzo Cuoco](https://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Cuoco "Vincenzo Cuoco") e Ferdinando Ferri, se la cavarono con l'esilio da Napoli. Il secondo poté persino entrare anni dopo nel ministero sotto [Ferdinando II delle Due Sicilie](https://it.wikipedia.org/wiki/Ferdinando_II_delle_Due_Sicilie "Ferdinando II delle Due Sicilie").* *Un altro episodio celebre della leggenda della Sanfelice, documentato però solo dal [Colletta](https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Colletta "Pietro Colletta"), vuole che la nuora del re Ferdinando, avuto un bambino pochi giorni prima dell'esecuzione, avesse richiesto al posto delle tradizionali tre grazie solo la vita della sventurata, ricevendone un rifiuto e cadendo a sua volta in disgrazia.* *Una leggenda vuole che Maria Luisa Molina sia nata a [Laureana Cilento](https://it.wikipedia.org/wiki/Laureana_Cilento "Laureana Cilento"), in Principato Citra [Lucania](https://it.wikipedia.org/wiki/Lucania "Lucania") (oggi [provincia di Salerno](https://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Salerno "Provincia di Salerno")), presso il palazzo ducale dei Sanfelice, oggi proprietà Del Mercato. Il nonno materno di Luisa, Tommaso Salinero, era fratello di Anna, nonna materna di Andrea, futuro sposo e, quindi, cugino di Luisa. La storia narra che, forse nel 1767, la madre di Luisa, la genovese Camilla Salinero, in viaggio dalla Sicilia a Napoli colta dalle doglie del parto trovò rifugio presso questi suoi parenti e che lì Luisa nacque. L'atto di nascita che registra Luisa Fortunata a Napoli il 28 febbraio del 1764, pare sia di una sorella, sicuramente maggiore, morta poco dopo la nascita. Secondo altri – Pietro Calà Ulloa -, Luisa era nata da parto gemino il 7 gennaio 1763 ed era andata in sposa con regia dispensa nel 1777, quando ancora non aveva compiuto quindici anni. Probabilmente è vero che si sposò ancora talmente infante da aver bisogno della dispensa del re, ma presumibilmente il matrimonio avvenne anni dopo – il 9 settembre 1781 -, così da giustificare la morte di una ragazza davvero giovane di cui tutte le cronache del tempo parlano e non di una donna di trentasette o trentotto anni, che per l'epoca sarebbe stata considerata matura.*




























































