Incisione Antica Saro Cucinotta Morte Di Un Artista Messina 1800
Valore stimato —€449.25
Descrizione
Saro Cucinotta *Saro Cucinotta Messina 12/09/1830, Parigi 21/05/1871* Interessante edizione antica e d'epoca, bella raffigurazione di una delle opere del noto artista messinese, *iconografia che mostra la morte di un artista, il pittore disteso sul letto, con ai piedi del letto ben visibili alcune sue tele e la sua tavolozza dei colori con i pennelli;* incisione originale antica all'acquaforte, misura circa cm. 29x36 (l'intero foglio, compresi i margini bianchi irregolari e diseguali), circa cm. 19,5x26 (la sola raffigurazione); incisione databile alla metà dell'800. Di interesse artistico, storico-locale, decorativo, collezionistico Modesta conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca, sparse fioriture e ampie gore e strappi e sgualciture e difetti vari marginali, margini irregolari e rifilati, sgualciture, segni di sporco, il tutto così come visibile nelle immagini allegate, stampa meritevole di restauro o almeno difetti parzialmente mascherabili da incorniciatura, pertanto ***stampa meritevole di essere inserita sotto passpartout ed incorniciata.*** *(le immagini allegate raffigurano alcuni particolari dell'intero foglio, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)* ***####*** *Appena diciottenne partecipa ai moti antiborbonici del 1848 e vi rimane ferito. Si trasferisce a Napoli dove studia incisione, al «Real Istituto di Belle Arti» di Napoli, allievo di Aloysio Juvara. Presto diventa il discepolo più bravo e viene chiamato a collaborare alla stampa dell'opera "Usi e costumi di Napoli"* *La sua fama si accresce tanto da essere nominato segretario alla Società promotrice di Belle Arti. Nel 1857 è presente all'esposizione di Palermo con un disegno a pastello rappresentante «S. Carlo Borromeo che visita gli appestati nel lazzaretto di Milano» ed ottiene la medaglia d'oro. Nello stesso periodo traduce diverse opere del Andrea Cefaly con la tecnica dell'acquaforte. Nel 1860 torna in Sicilia e si arruola nel corpo del colonnello Hebert per partecipare alla spedizione garibaldina. Nel 1861 partecipa all'esposizione di Firenze con alcuni lavori. Nel 1870 si trasferisce a Parigi dove lavora molto con diverse incisioni per la stampa dell'opera «Histoire de l'Art contemporaine» e per «L'Illustration Nouvelle» e realizza la sua opera più famosa, l'acquaforte «Dopo il diluvio universale» tratta da una pittura del Polizzi. Nella capitale francese è incidentalmente scambiato per un rivoluzionario, fatto prigioniero viene fucilato*. (dal web)




























































