Spartito Musicale Pietro Lebano Una Lagrima Napoli Fine 800

Valore stimato —167.3

Descrizione

Pietro Lebano Una Lagrima *(Foglio d'Album)* Napoli, Giannini e Maddaloni, s.d. (fine '800 ?) Cm. 32,2x25,5; pp.4 nn.; senza legatura. Interessante edizione antica e d'epoca, spartito musicale con all'interno la musica a cura del noto pianista napoletano (di nobili origini salernitane ? di Lustra Cilento ?) Pietro Lebano, pezzo dedicato a stampa al fratello arpista Felice Lebano, *ed eseguito "a 30 arpe a Buenos Ayres" (così come da annotazione impressa a margine);* *in prima pagina sono pubblicizzate numerose altre opere del "maestro pianista" Pietro Lebano, "pezzi originali a due mani, polke a 2 e 3 mani, mazurke a 2 e 4 mani, concertini a 4 mani, mandolino solo";* *la presente edizione, così come da scritta impressa nella intestazione, è dedicata ai Maestri dell'autore, ossia i Maestri del R. Conservatorio di Musica di Napoli: L. Rossi, P. Serrao, E.A.L. Coop, B. Cesi e F. Simonetti;* *l'edizione era venduta oltre che a Napoli, anche a Milano da Ricordi, e a Torino (Giudici e Strada), e a Firenze (Venturini).* Di interesse musicale, storico-locale, bibliografico *rara edizione, attualmente **nessun esemplare noto** nel sistema bibliotecario nazionale (dove sono invece presenti alcune altre opere del Lebano)* Discreta conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca, sparse fioriture e sgualciture e piegature e strappetti e difetti vari marginali; unico grande foglio, piegato in due e pertanto di complessive quattro pagine, delle quali è impressa la prima (ad uso frontespizio) e la terza con la musica della succitata composizione. *(l'immagine allegata raffigura un particolare dell'intero foglio, ossia della prima pagina, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)* *###* *Di questo raro autore disponiamo di alcune altre opere, ossia:* *Nina (Lancieri o Quadriglia), Elena, Evelina, Matilde, Maria;* *Sir Roger (Nuova Danza);* *Bozzetto (Andalousienne);* *Giga-Gavotta;* *Dancing in the Barn (Il Ballo sull'Aia) (Nuova Danza);* *Amore (Tempo di Mazurka)* *Una Lagrima;* *Sei Miniature* *(eventuali ulteriori informazioni a richiesta)* *.... O1. Avv. Raffaele Lebano del Mercato Pacelli di Leo Sanseverino, 11° duca di San Donato, 14° barone di Policastrello, 10° barone di Roggiano, 15° barone di Càlvera, 15° signore della Foresta del Cilento, 18° barone di Giungano, 7° barone di Rutino e Monteforte \* Laureana Cilento, Salerno, 2 giugno 1899; + Salerno, 1 gennaio 1970, Avvocato e giurista. I Lebano risultano ascritti tra le famiglie nobili di Lustra Cilento fin dal XVI secolo e si imparentarono con i principi di Tocco, i conti Antamoro, i Monaco duchi di Sasso, i principi Capece Minutolo, i principi Granito Pignatelli di Belmonte, i Pinto baroni di San Martino. **Il magnifico Andrea Lebano è qualificato nobile vivente nel catasto onciario di Lustra del 1765. Giovanni Lebano fu scrittore e saggista a Napoli nel 1860. Gaetano fu ufficiale alla corte borbonica, Pietro Lebano, medico, patriota e garibaldino, per sfuggire ai Borboni fuggì in India dando origine al ramo indiano della famiglia, Felice Lebano (n. 1841) musicista, arpista, fondò e diresse la più grande orchestra di sole arpe mai esistita, dopo essersi trasferito in sudamerica. Andrea fu ambasciatore dei Borbone e ministro in Uruguay, Francesco (n. 1837), fu segretario della Real Casa di Borbone e sposò Rosa dei principi Capece Minutolo.** \= Salerno, 1925, Donna Emilia nob. Carucci Capone dei baroni di Acernise [(vedi/see)](file:///D:/Documenti/letterac/carucci_o_caruccio.htm) \* Salerno, giugno 1903 + Salerno. Figlia dello storico del meridione nob. Prof. Carlo Carucci, autore tra l'altro del *Codice Diplomatico Salernitano,* e sorella di Monsignor Arturo Carucci, storico, prelato d'onore di Sua Santità. I Carucci si intestarono baroni di Acernise, per avere il nob. Domenico Carucci di Olevano sul Tusciano (ottavo avo di D. Emilia Carucci) ereditato dalla moglie Caterina de Sio la quarta parte del feudo di Acernise, in territorio di Eboli, il 27 febbraio 1628, alla quale era stato concesso dal padre che l'aveva acquistato da Donato Corcione per atto del notaio del Grosso di Olevano. Donna Emilia Carucci Capone era nipote di Sua Eminenza Monsignor Raffaele dei nobili Capone (1829-1908, direttore dei monasteri di Salerno, vescovo di Muro Lucano e assistente al soglio pontificio, a cui venne dedicato un monumento funebre nella cattedrale di Muro Lucano, e del nob. don Cristoforo Capone (1820-1899), chirurgo della Real Marina borbonica, medico personale del Re Ferdinando II e chirurgo di camera di Francesco II di Borbone. Accompagnò nella fuga a Vienna la principessa Maria Immacolata di Borbone, sorella di Francesco II, moglie dell'arciduca Carlo Salvatore d'Asburgo-Lorena e seguì il sovrano nell'esilio, rimanendo a Parigi fino al 1882. Venne insignito della croce dell'Ordine Costantiniano da Ferdinando II, della commenda dell'Ordine di Francesco Giuseppe e di quella dell'Ordine di San Gregorio Magno da Papa Pio IX. La nob. Donna Emilia Carucci Capone discende anche dalla famiglia di Torquato Tasso per il matrimonio del nob. Donato Capone con la nob. D Dianora Tasso, della famiglia del sommo poeta, avvenuto nel 1711....(dal web, [https://www.genmarenostrum.com/pagine-lettere/letteras/SANSEVERINO/SANSEVERINO4.htm](https://www.genmarenostrum.com/pagine-lettere/letteras/SANSEVERINO/SANSEVERINO4.htm))*

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