La Figlia Di Iorio Di Gabriele d'Annunzio Edizione 1933 Roma
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Descrizione
Gabriele d'Annunzio La figlia di Iorio Roma, L'Oleandro, 1933 Cm.20,5; pp.177; bross. edit. (sciupata) Interessante edizione antica e d'epoca, relativa ad una delle opere più celebri del noto autore abruzzese, che ivi celebra la rivisitazione dell'Abruzzo, in maniera tuttavia non naturalistica: qui un mondo selvaggio, deliberatamente collocato fuori del tempo e dello spazio mediante la trasfigurazione degli originali luoghi d'ispirazione (Taranta Peligna e il suo circondario) viene assunto come l'esemplare bacino dei grandi conflitti mitico-archetipali: padre-figlio, pastore-contadino, coscienza- legge, infrazione- rito, "diverso"- tribù, (si noti che la protagonista addensa più tratti dell'emarginazione: è forestiera, è di liberi costumi, pratica la stregoneria); *la menzione di qualche canzone popolare, per la quale potè giovarsi della collaborazione dell'antropologo e studioso di folklore abruzzese Antonio De Nino, non contraddice l'arcaica letterarietà perseguita sul modello di antiche laudi religiose.* *Opera dedicata a stampa:* *Alla terra d'Abruzzi* *alla mia madre alle mie sorelle* *al mio fratello esule al mio padre sepolto* *a tutti i miei morti a tutta la mia gente* *fra la montagna e il mare* *questo canto* *dell'antico sangue* *consacro* Opera di interesse culturale, letterario, storico-locale, folklorico, bibliografico Buona conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca, diffuse fioriture, piegature sgualciture strappetti e difetti vari alle copertine e al dorso della brossura, interno ben conservato e su buona carta, legatura un pò allentata opera eventualmente meritevole di rilegatura.




























































